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Domenico Natella
Il regista cerca attrici per il «
Sex and the city » in chiave omosex
Si gira un film documento sulla realtà delle lesbiche
in città.
I provini per le quattro protagoniste il prossimo 5 aprile al
bar Tekabega - «Il cortometraggio s'intitolerà “
L'interruzione”. L'Università di Salerno ci aiuterà
con 500 euro»
SALERNO — « Sex and the city » , il
telefilm Usa diventato un cult in Italia, rivisto in chiave lesbica
ed interamente realizzato a Salerno, con attori locali ed un regista
sceneggiatore, Domenico Natella, anch'egli salernitano, già
noto al mondo cinematografico nazionale. Con pochi soldi, 500
euro, garantiti dall'ateneo di Fisciano su un progetto dell'associazione
omosessuale universitaria Renée Vivienne, e tanto entusiasmo
un gruppo di ragazzi guidati da un professionista si sta per cimentare
in un cortometraggio che parteciperà, dal prossimo anno,
a festival generalisti e di settore. |
« Il
film si intitolerà « L'interruzione » e seguirà
un po' il filone di « Sex and the city » con quattro
ragazze che, a cena, discutono della loro vita sentimentale rivela
il regista il tutto naturalmente riletto in chiave omosessuale
femminile. Perché l'obiettivo di questa produzione, che
seguirà uno stile documentaristico, è affrontare
un tema sociale attuale ed importante in chiave antidiscriminatoria.
Insomma dare uno spaccato di normalità a chi non si rende
conto di questa realtà. E credo che anche Salerno sia pronta
per questa esperienza » .
Il casting, per scegliere le attrici protagoniste del film, che
dovranno garantire una partecipazione a titolo gratuito, è
previsto per il prossimo 5 aprile, alle ore 21, presso il bar
Tekabega nel centro storico di Salerno. « Io ed alcune ragazze
dell'associazione sceglieremo le protagoniste precisa Natella
cerchiamo attrici tra i 20 ed i 35 anni, anche alla prima esperienza,
che abbiano spontaneità e naturalezza. Questo può
nascere da studi specifici ma anche da una predisposizione alla
macchina da presa. Per questo non limitiamo la partecipazione
a professionisti. La location delle riprese sarà una casa
salernitana, per gli interni, ed una delle spiagge della città
per le altre riprese » . L'idea è nata dalla possibilità
di accedere a finanziamenti universitari per progetti promossi
da associazioni interne all'Ateneo. Occasione colta dai soci della
Renée Vivienne che hanno sottoposto l'idea al consiglio
di amministrazione dell'Università. Che, nelle scorse settimane,
ha approvato la realizzazione dell'opera per un impegno di spesa
vicino ai 500 euro.
« E' importante, per noi, ringraziare l'ateneo per la disponibilità
mostrata afferma Luciana Napoli, responsabile del progetto per
l'associazione omosessuale universitaria non conta la cifra stanziata,
che non coprirà tutte le spese ed è davvero irrisoria
per i costi di questa produzione, ma è fondamentale l'aver
dato seguito ad una idea con grande sensibilità. Proprio
perché sono veramente pochi soldi chiediamo agli attori
di partecipare gratuitamente e di esserci vicini. Affrontiamo
un tema per il quale l'associazione si sta muovendo non solo in
ambito universitario » . Non è la prima volta che
l'università esplora l'omosessualità femminile:
nel novembre 2003 suscità interesse e scalpore l'inchiesta
apparsa sulla rivista di ateneo « Controcampus » .
Felice Naddeo
Nel novembre 2003 il tema della diversità al femminile
finì in prima pagina sul giornale d'ateneo « Controcampus
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