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Anno:
2004
Titolo: CITIES AND FACES
Durata: 5'
Interpreti: Nude, Margi Villa, Alfonso Ferrara, Rossella D'Andrea.

Sinossi: Il video rappresenta un tributo agli anni ’80, ai gruppi cult dell’epoca ed il punto d’incontro di quell’epoca con gli anni ’90: il punto di partenza del nuovo millennio.



SCHEDA TECNICA

VIDEOCLIP: Cities and Faces
MUSICA: "Cities and Faces" - Nude - Scarlet Records
PAESE: Italia
ANNO: 2004
DURATA: 5’
FORMATO: Digitale - Colore
FORMATO DI PRESENTAZIONE: dvd
INTERPRETI: Nude, Margi Villa, Alfonso Ferrara, Rossella D'Andrea.
REGIA: Domenico Natella
FOTOGRAFIA: Antonio Tateo
MONTAGGIO: Francesca Saracino
OPERATORE: Publisystem
FOTO DI SCENA: Gerardo Greco
PRODUZIONE: Domenico Natella

Cities and faces- videoclip della titletrack del primo album del gruppo Gothik rock “Nude” (digitale e analogico: dvcam e supervhs, colore, 2003)
Girato tra l’Università di Salerno, una fabbrica di latta, il porto commerciale di Salerno ed altre locations strategiche della città, rappresenta un tributo agli anni ’80, ai gruppi cult dell’epoca ed il punto d’incontro di quell’epoca con gli anni ’90: il punto di partenza del nuovo millennio.
Insieme alla co-sceneggiatrice Rossella Valitutti ed al direttore della fotografia Antonio Tateo abbiamo creato un mondo moderno immaginario dove le persone sono come cristallizzate nel loro stadio di automi-manichini, dove l’apparenza è più importante dell’intima essenza dei suoi protagonisti e dove soltanto l’innocenza di un ragazzino fan della band ed il potere ristoratore della musica potranno capovolgere il ciclo e far uscire i nostri beniamini da quel perverso sistema.
Il video è stato presentato in anteprima durante la chiusura della mostra Global Warhol (Salerno,Gennaio, 2004) dell’artista pop per antonomasia: Andy Warhol, il cui stile cinematografico ha avuto un influsso non indifferente nella mia formazione visivo- cinematografica ed artistica (nonché nella scelta estetica di questo lavoro) al pari di Kubrick, Almodovar, Hitchcock ed altri grandi maestri da me ammirati.

Concept per il videoclip dei Nude.

Il mondo di “Cities and faces” è un mondo popolato da automi, vittime del disagio sociale. “Cities and faces” è cambiamento e rinascita in un modo edificato in acciaio e plastica, tra sogni in bilico e velocità spiazzanti. Visivamente è Metropolis di Fritz Lang, 1984 di Orwell, Arancia Meccanica di Kubrick, Blade Runner; è Warhol e la sua arte fatta di reiterazioni e superfici piatte. La conoscenza si nasconde nella quantità numerica dell’omologazione, sono presenti l’accettazione, la diversità, l’ambiguità, la modernità in generale. Nude come Duran Duran, Nude come Depeche Mode, come Velvet Underground dietro al Silver screen: incontro tra decadi passate, gli ’80 e i ’90 salutano il nuovo giorno di sintetico sapore. New York, Tokyo, Milano, Berlino: la metropoli è dove accadono gli incontri. Urla di chitarre sintetiche e basso metallico incidono l’aria, fetida di polverose fabbriche.

Proiezioni di grattacieli di lattine: fabbriche

Siamo addormentati tra il verde dentro plastica trasparente, congelati e immobili nella coscienza, mentre tutto fuori, apparentemente, si muove. L’apparenza è un’ombra pesante che schiaccia l’esistenza e le presenze si disegnano sottili e fugaci come un “click”, un “ciak” o un treno in fuga. L’umanità si configura nell’estetica di bicipiti, seni e teste al silicone, come manichini in vetrina: in vendita siamo noi. “Tu puoi essere quello che vuoi” ridacchia la tv. Non cadiamo in trappola…Labbra laccate di rosso sangue perseguitano i sogni di ragazzini che idolatrano i loro miti, nel sonno utopico del divenire altro.

Simulacro ed emulazione.

La perdita dell’innocenza è una bambola dimenticata sul pavimento piastrellato di un cesso alla moda e lo sguardo ebro di ammirazione di un fan, simulacro dell’incontro con noi stessi.

Il doppio è ambiguo.

Si è nudi, risvegliandosi in vetrina, icona di se stessi, o in una gabbia metallica o proiettati sullo schermo. La paura di non essere accettati, l’inganno dell’apparenza scende per le scale vestito da donna.

La musica come strumento.

Respiro umano in una ballerina con rasta e movimenti orientali: danza di nudità. “Apriti sesamo ci ritroviamo”.

Il viaggio è possibile solo partendo dall’interno di noi stessi. Noi siamo i labirinti. Noi siamo la metropoli. Nostre le facce che si ripetono nei nostri occhi.

Domenico Natella
(regista del videoclip “Cities and faces”)



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Interessante scambio di battute con Fabio Calluori, chitarrista dei Nude, band gotico-elettronica che ha compiaciuto molti nostalgici della più ricercata ed introspettiva musica anni'80!

COME E QUANDO NASCONO I NUDE?
" I Nude sono stati fondati da me e mio fratello Nicolas (batteria) nel '99. Si è unito subito a noi Sergio - il tastierista - che, vista la sua passione per l'elettronica sia quella anni 70 che quella moderna, è stato molto entusiasta di entrare a far parte della band. Con Antonio - il bassista - già suonavo 6/7 anni fa in un altro gruppo, ci conosciamo da molto tempo e spesso avevamo parlato di ricominciare a suonare insieme. Con questa line-up abbiamo composto le prime canzoni e ci siamo messi alla ricerca di un valido cantante. Abbiamo contattato Tom, che era il singer di un'altra band della nostra zona, e dopo che lo abbiamo sentito cantare sui nostri pezzi ci siamo subito convinti che era la persona giusta. Nel 2000 abbiamo registrato un cd-demo che ha avuto ottimi responsi e che ha attirato l'attenzione di diverse etichette tra le quali abbiamo scelto la Radar/Scarlet, che ha subito mostrato grande entusiasmo per la nostra proposta musicale e con la quale abbiamo pubblicato il singolo "Transistor Fate" e naturalmente il cd "Cities and Faces". "

CHI E' LA MENTE ORGANIZZATIVA DELLA BAND?
"Nei Nude non c'è una sola mente organizzativa! Cerchiamo di prendere le decisioni tutti insieme ."

CHI SCRIVE I TESTI DELLE VOSTRE CANZONI?
"Su "Cities and Faces" Tom ha scritto tutte le liriche. Esse traggono l'ispirazione dal quotidiano, dalla vita moderna; sono caratterizzate da uno stile fotografico, sono immagini afferrate dalla vita ordinaria. Nella title-track, un uomo osserva e descrive l'attività della gente in un centro metropolitano. Coglie tutte le negatività, le ansie e le angosce che ci assillano, emozioni che spesso non ci permettono di tornare indietro e di scegliere altre strade, altri stili di vita. "Modern World" parla dell'esistenza solitaria di un'anziana signora che vive i suoi giorni circondata dai fantasmi del passato. Una vita misera piena di finzioni e tristezza velate da falsi sorrisi e da discorsi vuoti. "News" parla delle relazioni interpersonali, della difficoltà dell'essere umano a creare un rapporto vero con altre persone e del suo disperato desiderio di raggiungere una migliore esistenza, disposto ad accettare anche una vita basata sull'illusione e sulla falsità. Uno dei testi ed una delle canzoni più tristi del cd è "Pale skin". Una coppia si addormenta e, quando a prima mattina il ragazzo si sveglia, realizza che la sua ragazza è morta durante la notte. In "Blackest Time" parliamo di quei momenti in cui si tocca il fondo dal quale non tutti riescono a risalire, momenti duri e folli che però, per chi ne viene fuori, rimangono nel ricordo affascinanti e "stranamente" dolci."

DI SOLITO SI DICE CHE "LA MUSICA RISPECCHI LA PERSONALITA' DI CHI L'ASCOLTA E DI CHI LA COMPONE"...QUANTO C'E' DELLA VOSTRA PERSONALITA' NELLE CANZONI CHE COMPONETE?
"Nelle nostre canzoni è presente una forte componente melanconica. Con questo non vogliamo che la nostra musica sia considerata "per depressi". Comunque la malinconia e la tristezza sono una componente delle nostre personalità. Ascoltando il nostro album noterai sia dalle liriche che dalle linee melodiche questa forte impronta che riusciamo ad esorcizzare con la nostra musica. Cio' che il mondo moderno ci offre non ci permette di essere felici e soddisfatti.

RISPETTO AL DEMO, "CITIES AND FACES", OFFRE UN SOUND PIU' ELEGANTE,CON INCURSIONI ELETTRONICHE PIU' MARCATE. INSOMMA SI INDIRIZZA VERSO UN GOTHIC ELETTRONICO-MELODICO! L'EVOLUZIONE CONTINUERA', MAGARI ASPIRANDO AD UN GENERE ANCORA PIU' ARTICOLATO E RICERCATO, PER INTENDERCI SUL FILONE DEI CENTURY?
"Ci dispiace ma non conosciamo i Century, per nostro rammarico. Il nostro sound è orientato verso la melodia e l'uso dell'elettronica, per cui è probabile che in futuro avverrà un ulteriore crescita in questa direzione. E' normale per una band evolversi nell'arco del tempo. Le trasformazioni sono inevitabili, tutto ciò che ci circonda cambia e si modifica nel tempo ed indirettamente influenza le tue scelte"

MOLTI MAGAZINES ITALIANI HANNO DEFINITO IL VOSTRO DEMO COME UNA DELLE MIGLIORI USCITE NELL'AMBITO DEGLI "AUTOPRODOTTI". QUALI SONO STATE LE VOSTRE REAZIONI?
"Sicuramente molto positive. Abbiamo ricevuto riconoscimenti importanti da tutti i magazine principali sia Metal che Rock, anche se naturalmente sapevamo che quello non era che il primo passo."

QUALCUNO AFFERMA CHE MANCATE DI ORIGINALITA', COME RISPONDETE A QUESTE ACCUSE?
"Sinceramente non conosciamo molti gruppi originali usciti di recente. L'originalità non è mai ritrovata in quei gruppi che hanno contratti discografici con piccole etichette indipendenti come noi. Raramente vengono criticati gruppi che scopiazzano a destra e a manca e sono sotto contratto con le majors ( vedi STROKES e BLACK REBEL M.C. ) Purtroppo qualsiasi cosa fai, qualsiasi cosa suoni, ci sarà sempre qualcuno a cui la tua proposta non piace. Se è vero che alcuni ci considerano un gruppo che attinge moltissimo agli anni '80, molti altri ci hanno definito come un gruppo fresco, moderno e personale...addirittura in Germania c'è chi ha definito la nostra musica come il gothic del 2000! Come vedi ognuno ha una sua opinione. Secondo me la cosa importante è proseguire per la propria strada facendo quello che piace senza farsi condizionare troppo dalle opinioni altrui. "

PASSIAMO A QUALCOSA DI PIU' FRIVOLO! NON HO POTUTO FARE A MENO DI NOTARE IL VOSTRO LOOK...C'E' QUALCUNO CHE CURA LA VOSTRA IMMAGINE?
"Si,noi stessi...tutto sommato quando suoniamo il nostro look non è tanto diverso da quello della nostra vita quotidiana. Come la nostra musica,il nostro look rispecchia la nostra personalità".

QUALI SONO I VOSTRI GRUPPI PREFERITI?
"Nei Nude abbiamo dei gusti abbastanza vari. Sergio, ad esempio, adora oltre la musica classica, il rock anni 70 e l'elettronica sia quella anni 70 che quella moderna. Io, Antonio e Nicola ascoltiamo soprattutto rock, dark/gothic e metal, mentre Tom ascolta molto punk, pop-rock e glam."

SI VOCIFERA DELLA PROSSIMA USCITA DI UN VIDEOCLIP. COME SARA' STRUTTURATO?
"Ancora non c'è niente di sicuro, proprio in questi giorni stiamo vagliando alcune possibilità...certo sarebbe veramente una bella cosa e un ottimo modo per promuovere "Cities and Faces"...vedremo."

TUTTI I MUSICISTI HANNO SEMPRE, O QUASI, UN MESSAGGIO DA TRASMETTERE A CHI ASCOLTA LA LORO MUSICA. QUAL E' IL VOSTRO?
" No, non abbiamo un messaggio e non mi piace dire alle persone ciò che devono o non devono fare. Ognuno può interpretare e leggere i nostri testi come meglio crede o dare delle interpretazioni diverse. Quando abbiamo cominciato a suonare con i Nude, ciò che volevamo fare era scrivere buone canzoni da ascoltare e da far ascoltare. Quando abbiamo scritto "Cities and Faces" non pensavamo a cosa volevamo comunicare, è qualcosa che è nato in modo spontaneo legato ad un preciso istante, ad un insieme di stati d'animo."

PREMETTO CHE LA MIA NON VUOLE ESSERE UNA CRITICA ALLA "BEATA E SOGNANTE ADOLESCENZA", PURTROPPO SPESSO ANCORATA AL CULTO DEL "BELLO FINE A SE STESSO", MA HO ASSISISTITO AD UN VOSTRO CONCERTO LA SCORSA ESTATE E NON HO POTUTO FARE A MENO DI NOTARE UNA SCHIERA DI RAGAZZINE URLANTI IN PREDA AD UNA FANCIULLESCA ISTERIA DI MASSA. NEL VOSTRO FUTURO NON VORRESTE AMPLIARE LA CERCHIA DI PUBBLICO A GENERAZIONI, COME DIRE OVER 17, MAGARI CON REAZIONI MENO APPARISCENTI, MA VOTATE ALL'APPREZZAMENTO DELLA VOSTRA MUSICA, PIUTTOSTO CHE AI VOSTRI BEI FACCINI?
" Spero che almeno il concerto ti sia piaciuto! Tornando alla tua domanda ti posso dire che, sinceramente, quando componiamo un pezzo non pensiamo certo a chi questo potrà piacere! E poi non sono del tutto d'accordo. Tom lavora in un negozio di dischi e più volte mi ha detto che il nostro cd è acquistato anche da molte persone over 30!"

SIAMO ALLE CONCLUSIONI. QUALI SONO LE CANZONI DI "CITIES AND FACES ALLE QUALI SIETE PIU' LEGATI E PERCHE'?
"Mi sento legato un po' a tutti i brani presenti in "Cities and Faces". Ognuno di essi ha una propria storia ed è collegato a particolari eventi. Comunque, per quanto mi riguarda i pezzi che mi coinvolgono di più e che mi diverto molto a suonare dal vivo sono "Transistor Fate", "Cities and Faces", "Inside" e "Tell me What it Seems"."
( Sara De Vita )



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