Concept per il videoclip
dei Nude.
Il mondo di “Cities and faces” è un mondo
popolato da automi, vittime del disagio sociale. “Cities
and faces” è cambiamento e rinascita in un modo
edificato in acciaio e plastica, tra sogni in bilico e velocità
spiazzanti. Visivamente è Metropolis di Fritz Lang, 1984
di Orwell, Arancia Meccanica di Kubrick, Blade Runner; è
Warhol e la sua arte fatta di reiterazioni e superfici piatte.
La conoscenza si nasconde nella quantità numerica dell’omologazione,
sono presenti l’accettazione, la diversità, l’ambiguità,
la modernità in generale. Nude come Duran Duran, Nude
come Depeche Mode, come Velvet Underground dietro al Silver
screen: incontro tra decadi passate, gli ’80 e i ’90
salutano il nuovo giorno di sintetico sapore. New York, Tokyo,
Milano, Berlino: la metropoli è dove accadono gli incontri.
Urla di chitarre sintetiche e basso metallico incidono l’aria,
fetida di polverose fabbriche.
Proiezioni di grattacieli di lattine: fabbriche
Siamo addormentati tra il verde dentro plastica trasparente,
congelati e immobili nella coscienza, mentre tutto fuori, apparentemente,
si muove. L’apparenza è un’ombra pesante
che schiaccia l’esistenza e le presenze si disegnano sottili
e fugaci come un “click”, un “ciak”
o un treno in fuga. L’umanità si configura nell’estetica
di bicipiti, seni e teste al silicone, come manichini in vetrina:
in vendita siamo noi. “Tu puoi essere quello che vuoi”
ridacchia la tv. Non cadiamo in trappola…Labbra laccate
di rosso sangue perseguitano i sogni di ragazzini che idolatrano
i loro miti, nel sonno utopico del divenire altro.
Simulacro ed emulazione.
La perdita dell’innocenza è una bambola dimenticata
sul pavimento piastrellato di un cesso alla moda e lo sguardo
ebro di ammirazione di un fan, simulacro dell’incontro
con noi stessi.
Il doppio è ambiguo.
Si è nudi, risvegliandosi in vetrina, icona di se stessi,
o in una gabbia metallica o proiettati sullo schermo. La paura
di non essere accettati, l’inganno dell’apparenza
scende per le scale vestito da donna.
La musica come strumento.
Respiro umano in una ballerina con rasta e movimenti orientali:
danza di nudità. “Apriti sesamo ci ritroviamo”.
Il viaggio è possibile solo partendo dall’interno
di noi stessi. Noi siamo i labirinti. Noi siamo la metropoli.
Nostre le facce che si ripetono nei nostri occhi.
Domenico Natella
(regista del videoclip “Cities and faces”)
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Interessante scambio di battute con Fabio Calluori, chitarrista
dei Nude, band gotico-elettronica che ha compiaciuto molti nostalgici
della più ricercata ed introspettiva musica anni'80!
COME E QUANDO NASCONO I NUDE?
" I Nude sono stati fondati da me e mio fratello Nicolas
(batteria) nel '99. Si è unito subito a noi Sergio -
il tastierista - che, vista la sua passione per l'elettronica
sia quella anni 70 che quella moderna, è stato molto
entusiasta di entrare a far parte della band. Con Antonio -
il bassista - già suonavo 6/7 anni fa in un altro gruppo,
ci conosciamo da molto tempo e spesso avevamo parlato di ricominciare
a suonare insieme. Con questa line-up abbiamo composto le prime
canzoni e ci siamo messi alla ricerca di un valido cantante.
Abbiamo contattato Tom, che era il singer di un'altra band della
nostra zona, e dopo che lo abbiamo sentito cantare sui nostri
pezzi ci siamo subito convinti che era la persona giusta. Nel
2000 abbiamo registrato un cd-demo che ha avuto ottimi responsi
e che ha attirato l'attenzione di diverse etichette tra le quali
abbiamo scelto la Radar/Scarlet, che ha subito mostrato grande
entusiasmo per la nostra proposta musicale e con la quale abbiamo
pubblicato il singolo "Transistor Fate" e naturalmente
il cd "Cities and Faces". "
CHI E' LA MENTE ORGANIZZATIVA DELLA BAND?
"Nei Nude non c'è una sola mente organizzativa!
Cerchiamo di prendere le decisioni tutti insieme ."
CHI SCRIVE I TESTI DELLE VOSTRE CANZONI?
"Su "Cities and Faces" Tom ha scritto tutte le
liriche. Esse traggono l'ispirazione dal quotidiano, dalla vita
moderna; sono caratterizzate da uno stile fotografico, sono
immagini afferrate dalla vita ordinaria. Nella title-track,
un uomo osserva e descrive l'attività della gente in
un centro metropolitano. Coglie tutte le negatività,
le ansie e le angosce che ci assillano, emozioni che spesso
non ci permettono di tornare indietro e di scegliere altre strade,
altri stili di vita. "Modern World" parla dell'esistenza
solitaria di un'anziana signora che vive i suoi giorni circondata
dai fantasmi del passato. Una vita misera piena di finzioni
e tristezza velate da falsi sorrisi e da discorsi vuoti. "News"
parla delle relazioni interpersonali, della difficoltà
dell'essere umano a creare un rapporto vero con altre persone
e del suo disperato desiderio di raggiungere una migliore esistenza,
disposto ad accettare anche una vita basata sull'illusione e
sulla falsità. Uno dei testi ed una delle canzoni più
tristi del cd è "Pale skin". Una coppia si
addormenta e, quando a prima mattina il ragazzo si sveglia,
realizza che la sua ragazza è morta durante la notte.
In "Blackest Time" parliamo di quei momenti in cui
si tocca il fondo dal quale non tutti riescono a risalire, momenti
duri e folli che però, per chi ne viene fuori, rimangono
nel ricordo affascinanti e "stranamente" dolci."
DI SOLITO SI DICE CHE "LA MUSICA RISPECCHI LA
PERSONALITA' DI CHI L'ASCOLTA E DI CHI LA COMPONE"...QUANTO
C'E' DELLA VOSTRA PERSONALITA' NELLE CANZONI CHE COMPONETE?
"Nelle nostre canzoni è presente una forte componente
melanconica. Con questo non vogliamo che la nostra musica sia
considerata "per depressi". Comunque la malinconia
e la tristezza sono una componente delle nostre personalità.
Ascoltando il nostro album noterai sia dalle liriche che dalle
linee melodiche questa forte impronta che riusciamo ad esorcizzare
con la nostra musica. Cio' che il mondo moderno ci offre non
ci permette di essere felici e soddisfatti.
RISPETTO AL DEMO, "CITIES AND FACES", OFFRE
UN SOUND PIU' ELEGANTE,CON INCURSIONI ELETTRONICHE PIU' MARCATE.
INSOMMA SI INDIRIZZA VERSO UN GOTHIC ELETTRONICO-MELODICO! L'EVOLUZIONE
CONTINUERA', MAGARI ASPIRANDO AD UN GENERE ANCORA PIU' ARTICOLATO
E RICERCATO, PER INTENDERCI SUL FILONE DEI CENTURY?
"Ci dispiace ma non conosciamo i Century, per nostro rammarico.
Il nostro sound è orientato verso la melodia e l'uso
dell'elettronica, per cui è probabile che in futuro avverrà
un ulteriore crescita in questa direzione. E' normale per una
band evolversi nell'arco del tempo. Le trasformazioni sono inevitabili,
tutto ciò che ci circonda cambia e si modifica nel tempo
ed indirettamente influenza le tue scelte"
MOLTI MAGAZINES ITALIANI HANNO DEFINITO IL VOSTRO DEMO
COME UNA DELLE MIGLIORI USCITE NELL'AMBITO DEGLI "AUTOPRODOTTI".
QUALI SONO STATE LE VOSTRE REAZIONI?
"Sicuramente molto positive. Abbiamo ricevuto riconoscimenti
importanti da tutti i magazine principali sia Metal che Rock,
anche se naturalmente sapevamo che quello non era che il primo
passo."
QUALCUNO AFFERMA CHE MANCATE DI ORIGINALITA', COME
RISPONDETE A QUESTE ACCUSE?
"Sinceramente non conosciamo molti gruppi originali usciti
di recente. L'originalità non è mai ritrovata
in quei gruppi che hanno contratti discografici con piccole
etichette indipendenti come noi. Raramente vengono criticati
gruppi che scopiazzano a destra e a manca e sono sotto contratto
con le majors ( vedi STROKES e BLACK REBEL M.C. ) Purtroppo
qualsiasi cosa fai, qualsiasi cosa suoni, ci sarà sempre
qualcuno a cui la tua proposta non piace. Se è vero che
alcuni ci considerano un gruppo che attinge moltissimo agli
anni '80, molti altri ci hanno definito come un gruppo fresco,
moderno e personale...addirittura in Germania c'è chi
ha definito la nostra musica come il gothic del 2000! Come vedi
ognuno ha una sua opinione. Secondo me la cosa importante è
proseguire per la propria strada facendo quello che piace senza
farsi condizionare troppo dalle opinioni altrui. "
PASSIAMO A QUALCOSA DI PIU' FRIVOLO! NON HO POTUTO
FARE A MENO DI NOTARE IL VOSTRO LOOK...C'E' QUALCUNO CHE CURA
LA VOSTRA IMMAGINE?
"Si,noi stessi...tutto sommato quando suoniamo il nostro
look non è tanto diverso da quello della nostra vita
quotidiana. Come la nostra musica,il nostro look rispecchia
la nostra personalità".
QUALI SONO I VOSTRI GRUPPI PREFERITI?
"Nei Nude abbiamo dei gusti abbastanza vari. Sergio, ad
esempio, adora oltre la musica classica, il rock anni 70 e l'elettronica
sia quella anni 70 che quella moderna. Io, Antonio e Nicola
ascoltiamo soprattutto rock, dark/gothic e metal, mentre Tom
ascolta molto punk, pop-rock e glam."
SI VOCIFERA DELLA PROSSIMA USCITA DI UN VIDEOCLIP.
COME SARA' STRUTTURATO?
"Ancora non c'è niente di sicuro, proprio in questi
giorni stiamo vagliando alcune possibilità...certo sarebbe
veramente una bella cosa e un ottimo modo per promuovere "Cities
and Faces"...vedremo."
TUTTI I MUSICISTI HANNO SEMPRE, O QUASI, UN MESSAGGIO
DA TRASMETTERE A CHI ASCOLTA LA LORO MUSICA. QUAL E' IL VOSTRO?
" No, non abbiamo un messaggio e non mi piace dire alle
persone ciò che devono o non devono fare. Ognuno può
interpretare e leggere i nostri testi come meglio crede o dare
delle interpretazioni diverse. Quando abbiamo cominciato a suonare
con i Nude, ciò che volevamo fare era scrivere buone
canzoni da ascoltare e da far ascoltare. Quando abbiamo scritto
"Cities and Faces" non pensavamo a cosa volevamo comunicare,
è qualcosa che è nato in modo spontaneo legato
ad un preciso istante, ad un insieme di stati d'animo."
PREMETTO CHE LA MIA NON VUOLE ESSERE UNA CRITICA ALLA
"BEATA E SOGNANTE ADOLESCENZA", PURTROPPO SPESSO ANCORATA
AL CULTO DEL "BELLO FINE A SE STESSO", MA HO ASSISISTITO
AD UN VOSTRO CONCERTO LA SCORSA ESTATE E NON HO POTUTO FARE
A MENO DI NOTARE UNA SCHIERA DI RAGAZZINE URLANTI IN PREDA AD
UNA FANCIULLESCA ISTERIA DI MASSA. NEL VOSTRO FUTURO NON VORRESTE
AMPLIARE LA CERCHIA DI PUBBLICO A GENERAZIONI, COME DIRE OVER
17, MAGARI CON REAZIONI MENO APPARISCENTI, MA VOTATE ALL'APPREZZAMENTO
DELLA VOSTRA MUSICA, PIUTTOSTO CHE AI VOSTRI BEI FACCINI?
" Spero che almeno il concerto ti sia piaciuto! Tornando
alla tua domanda ti posso dire che, sinceramente, quando componiamo
un pezzo non pensiamo certo a chi questo potrà piacere!
E poi non sono del tutto d'accordo. Tom lavora in un negozio
di dischi e più volte mi ha detto che il nostro cd è
acquistato anche da molte persone over 30!"
SIAMO ALLE CONCLUSIONI. QUALI SONO LE CANZONI DI "CITIES
AND FACES ALLE QUALI SIETE PIU' LEGATI E PERCHE'?
"Mi sento legato un po' a tutti i brani presenti in "Cities
and Faces". Ognuno di essi ha una propria storia ed è
collegato a particolari eventi. Comunque, per quanto mi riguarda
i pezzi che mi coinvolgono di più e che mi diverto molto
a suonare dal vivo sono "Transistor Fate", "Cities
and Faces", "Inside" e "Tell me What it
Seems"."
( Sara De Vita )