SCHEDA TECNICA
CORTOMETRAGGIO: Hoy
no estoy pa nadie - (Oggi non ci sono per nessuno)
PAESE: Spagna (Granada)
ANNO: 2002
DURATA: 12’
FORMATO: DVCPRO - Colore
FORMATO DI PRESENTAZIONE: dvd
DIALOGHI: si
LINGUA: Spagnolo / sottotitoli italiano
REGIA E SCENEGGIATURA: Domenico Natella
SOGGETTO: Domenico Natella
FOTOGRAFIA: Tote Navalòn
OPERATORE: Tote Navalòn
SUONO: Ruben Garcia
MUSICA ORIGINALE: Josè Cervera
MONTAGGIO: Josè Cervera
PRODUZIONE: Chema Galante
Con: Rosa Rivera Hita, Garbine Tolose, Domingo
Cruz, Mamen De Miguel
Hoy no estoy pa’nadie (Oggi non ci sono per nessuno), cortometraggio,
(digitale-dvc-pro, 2002)
Sicuramente il mio lavoro più amato, è diventato
quasi un cult tra amici, conoscenti e nei festival dove ha partecipato
e ha vinto alcuni premi
(con TOTE NAVALON, direttore della fotografia, assistente luci
e altro, a seconda del film, in lavori di Trueba, Almodovar, John
Malkovich). Per la sua tematica sociale il corto ha suscitato
l’interesse dell’ associazione Avalon, chiedendo l’utilizzo
in campagne di prevenzione e sensibilizzazione nella lotta contro
l’A.I.D.S.
PREMIAZIONI
o 2003 trasmissione del corto su canale 5, mediaset all’interno
del palinsesto della rete.
o 2003, premio miglior film al Minerva festival organizzato dall’Università
La Sapienza di Roma
o 2003, miglior cortometraggio della serata all’interno
del festival L’invasione degli Ultracorti, Roma.
o nomination come miglior cortometraggio e migliore colonna sonora
nell’ultima serata.
o 2003 - migliore corto italiano nel festival Flaming Creatures,
Salerno, sezione audiovisi della rassegna la dolce ala della giovinezza.
o 2004- menzione speciale del pubblico nel festival lavori in
corto, Università Partenope, Napoli.
o Proiezione del lavoro presso l’ufficio culturale dell’Ambasciata
Argentina, durante il seminario di Fernando Solanas.
o selezione e partecipazione del corto ai seguenti festival di
cinema
- NAPOLI FILM FESTIVAL
- CLERMONT FERRAND, (FRANCIA) sezione non competitiva.
- LA BOCA DE LOS SUENOS, RECOLETA (BUENOS AIRES ,ARGENTINA).
- FESTIVAL URRIA ZINE ENCARTACION (BIZKAIA, SPAGNA)
- SANDUNGA CINERACCION (GRANADA, SPAGNA)
- TORINO TRASH FLIM FESTIVAL
- IZMIR SHORT FILM FESTIVAL (TURCHIA)
- FLAMING CREATURES (SALERNO)
- L’INVASIONE DEGLI ULTRACORTI (ROMA)
- FESTIVAL LINEA D’OMBRA (SALERNO)
- LAVORI IN CORTO (NAPOLI)
- LA VOLPE E L'UVA (SALERNO)
- LA FIERA DELLA CREATIVITA' (SALERNO)
Il corto segue uno stile minimale, realista ed allo stesso tempo
surreale. Ogni oggetto è assunto come oggetto reale e metafora:
l’acqua, la lavatrice, l’uso reiterato delle bambole,
l’immagine finale della bambola gonfiabile con le candele,
prototipo surreale dell’identità di Julia donna abusata
nella sua umanità, identità di donna, di individuo.
Con il direttore della fotografia, grazie a dei filtri abbiamo
cercato di far risaltare l’effetto espressionista dei colori:
il verde acido della morte che si contrappone a pieno al rosso
sanguigno, traccia ematica del triste percorso, scandito, a sua
volta, dai messaggi telefonici sulla segreteria. Tutto è
nato in casa di uno scultore spagnolo: mi stava parlando di una
sua scultura, raffigurante Gesù Cristo, che nell’accezione
scultoria tipicamente andalusa conserva un’ aria estremamente
dolorante e sanguinante. Questa immagine sacra mi suggerì
il dolore di una donna sfruttata e abbandonata e poeticamente
l’immagine di un cimitero di bambole gonfiabili. Cosa voleva
suggerirmi il mio inconscio con questa folle immagine?
Volevo raccontare il dolore, o meglio, la solitudine di una donna
sieropositiva ma non in un modo narrativo convenzionale, nel cortometraggio,
infatti, arriviamo gradualmente ad intuire il suo dolore, messaggio
dopo messaggio e vi prendiamo parte come ad un banchetto cui tardano
a servire la pietanza. Lo spettatore nel suo viaggio emotivo è
lasciato solo quanto la sua protagonista, nessun altro protagonista
fisico lo distrae dal senso di abbandono e sofferenza. Successivamente
anche l’immagine di una lavatrice in fase di centrifuga
iniziò ad ossessionarmi ed il suo suono così meccanico
(e paradossalmente così vitale all’interno della
casa solitaria e silenziosa).
Il suono, in effetti, costituisce una parte fondamentale dell’opera
ed il viatico per informazioni, nonché parte suggerente
al dramma emotivo. Ho iniziato a lavorare alla colonna sonora
ancora prima di lavorare alle scene e questo è tradizionalmente
un processo in atto nella creazione di un musical più che
un film tradizionale.
Anche se concentrare gli eventi nel giorno del quarantesimo compleanno
del personaggio di Julia significava esagerare con la situazione
di solitudine ed abbandono di una donna sieropositiva, l’associazione
italiana per la lotta e prevenzione dell’A.I.D.S. LILA,
in una e-mail, mi sottolineò invece l’aderenza del
corto ad una triste realtà, vissuta più o meno in
segreto, da una serie di persone che come raccontato dalla mia
opera non faccino parte necessariamente delle famose e pregiudicali
categorie a rischio: omosessuali e tossicodipendenti. Sicuramente
un rovesciamento di un pregiudizio assunto a stereotipo e cliché
in gran parte della cinematografia mondiale su tale tema e da
parte di una mentalità mediocre, limitante e classista.
Il cortometraggio è stato visto durante le varie proiezioni
che si sono succedete nel corso del tempo da un flusso di persone
e personaggi annessi al mondo del cinema, arte e spettacolo che
hanno saputo apprezzare l’originalità dello stile
e la nobiltà e profondità del messaggio tra cui:
Roberta Torre, Mario Zonta, Renzo Rossellini, Mario Martone, Julio
Juste, Paul Morrissey, Violante Placido, Fernando Solanas, Francesco
Nuti, Antoine Cucca, Pino Sondelli, Francine Liebling, Larry Leah,
Giuseppe Avallone, Anna Forgione, Joe Henry, Angela Furcas ed
altri.
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