- Testi e poesie di Domenico Natella


MUSICA

Musica
O musica
A te invoco
Lo scorrere di un fiume
O il ticchettio del lavandino
Al tuo risveglio ,
il battito delle ore
percosse e amate,
il ritmo di carovane di autobus
provenienti da Est

O rumore:
uomini primitivi in una grotta
ballerine gitane en una cueva
ah Flamenco di Granada
o divinità della discoteca
io ti invoco
o musa.
Percussioni e vibrazioni,
Il sole insegue la luna
Io inseguo te.

Dammi un sol, dammi un la,
dammi un do,
percuotimi con le tue note
come il più astuto cubano
sui timbales

I want my soul renew by you
Music
The voice of a lonely dancer
I fianchi di ballerina
Musica delle parole
Associo
E scompaio
Assecondato dal colore
Oro della voce,
sithar magnetico
le tue mani ripercorrono
velocemente l’io
l’inseguono,
lo acciuffano.
Nessuno sa resisterti
Music,
speranza e sorriso di popoli d’Africa,
rapisci le anime
degli incauti e
maldestri ascoltatori e
li trasformi in altro.
Compagna della mia vita,
music,
un bambino non saprebbe sfuggirti,
un vecchio ti contempla,
ti sogna,
anela a te,
music.
Le mie parole diventano suoni
E nella solitudine,
incrocio te,
ricorro al tuo potere
music.
Dolce abbraccio,
morte in vita
me alejas
vita in morte
obtuve
por milagro.
Compassione e misericordia
Si allontanano precipitose
in un bosco senza fondo,
radura della coscienza.
Bombe di suono
Rapiscono
Giovani
Inermi
Al tuo potere
Music!
Oh music…
Sei linguaggio -universaleee,
viscere vivo di umanità,
ti nascondi
nel sordo e del
cieco la speranza.
I dedicated my life
to you, music
Ho sentito tra la
Folla un cuore
Pulsare
L’ho raccolto
Qualcuno deve averlo abbandonato.
Parole come lance
Feriscono
Il mio io
Oh music
E tu lì pronta
A coccolarmi,
music
madre affettuosa e sussurrante
identità d’un popolo
music
fusione di realtà,
etnografica,
eterna,
suadente
tu sei.
Forse nascondi il tuo
Pudico pube
Dietro a quegli
anni.
Ma ai venti esplodi
Music
Nessuno sa
Resisterti
Isterica
Idolatrata
Martellante
Musica

I rappers di new york
Lanciano sfide
A suon
di music.


Donne selvagge
Danzano nel buio
Laminate e svestite
A taglio freddo.
L’oscurità respinge
Beccata in caldo
A sperminare vita.

Il corpo nasconde
Radici più profonde
Di un albero.

Il segreto di quell’uomo
Era camminare al contrario…
E andava e andava
Si ritrovo in una radura
Che pensava fosse la sua
Vigna o il suo orto fruttifero.
Vedeva i suoi amanti, le sue donne
I suoi amici appesi come frutti e
Lentamente imparò a guardare indietro
Alla sua vita, al giorno lontano
In cui lei stessa, la vita lo lasciò.
Era fantasma o fantasmi erano
I giorni vissuti fino ad allora.
E goodbye my lover to everybody
Disse in silenzio stando in un angolo
A parlare con se stesso, rantolando
Nel buio di uno scantinato.
Mai più disse contemplando
Il soffitto.
A mai più…. Rivederci miei fantasmi
Complici di disgrazie.






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